
Francesco Grisolia
“Un dipinto canta o recita, una stampa racconta o discorre, ma un disegno si confessa, sussurra, gorgheggia, sovente con un timbro che sfugge a certe orecchie.
Ci vuole un'attenzione incessante per assaporare le intenzioni e le delicatezze di questo linguaggio".
(Frits Lugt)
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Francesco Grisolia is Associate Professor at the University of Rome ‘Tor Vergata’, where he teaches "Early Modern Art" and "Old Master Drawings and Prints" since 2015.
He is Programme Coordinator of the Master of Arts (Corso di Laurea Magistrale) in "Art History in Rome from Late Antiquity to the Present" - http://arthistoryrome.uniroma2.it.
He was granted fellowships by the Fondazione di Studi di Storia dell'arte "Roberto Longhi", Florence, and collaborated with museums such as the Uffizi's Gabinetto Disegni e Stampe, the Istituto Centrale per la Grafica in Rome, the Galleria Sabauda in Turin, the Kunstpalast in Düsseldorf.
His research interests focus on themes and problems in the History of Drawing and the History of Prints and Drawings collecting, ranging from the late Roman Mannerism to the Neapolitan and Central Italian schools between the 16th and the 18th centuries. He studied artists like Maso Finiguerra, Taddeo Zuccari, Giovan Battista Lombardelli, Giovan Battista Beinaschi, Luigi Garzi and Carlo Maratti; art collectors and writers including Sebastiano Resta, Ignazio E. Hugford, Domenico Maria Manni, Giovanni Gaetano Bottari and the archaeologist Rodolfo Lanciani.
Principal Investigator of the Padre Resta Project (https://www.padrerestaproject.eu), his current research projects include the full investigation of the Resta-Marchetti-Somers albums of drawings; a volume on the drawings acquired by the Uffizi in the 18th century and their collections of provenance; insights into the graphic oeuvre of N. Circignani, L.Garzi, G.B. Beinaschi, G. Abatini, N. Ricciolini, and other artists.
-2022-today: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Associate Professor - Modules: "Storia dell'arte moderna ", "Storia della grafica", "Old Master Drawings & Prints". Coordinator of the Master's degree in "Art History in Rome from Late Antiquity to the Present".
- 2019-2022: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Researcher RTDb (Assistant Professor/Lecturer) - Modules: "Storia dell'arte moderna", "Storia della grafica", "Old Master Drawings & Prints".
- 2018: Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di Professore universitario di seconda fascia, settore concorsuale 10/B1 - Storia dell’arte.
- 2017-today: Member of the PhD Program Committee (Collegio dei docenti) of the PhD Course “Studi comparati: lingue, letterature e arti”, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", http://dottoratostudicomparati.uniroma2.it.
- 2015-2018: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Researcher RTDa (Research Fellow) - Modules: "Storia dell'arte moderna", "Storia e tecniche del disegno di età moderna", "Storia della grafica", "Old Master Drawings & Prints". Principal Investigator of the research project: “Collecting, Trade and Language of Drawings in Early Modern Era: from Italy to Europe through the Collector, Connoisseur and Merchant in Rome Sebastiano Resta” (MIUR - SIR Programme 2014 - Scientific Independence of young Researchers), www.padrerestaproject.eu.
- 2012-2015: Università degli Studi della Tuscia, Viterbo, Adjunct Professor - Module "Storia del disegno, della grafica e dell'incisione."
- 2007-2011: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Ph.D., History of Art.
- 2005-2006, 2006-2007: Fondazione di Studi di Storia dell'arte "Roberto Longhi", Firenze, fellowships.
- 2000-2005: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", M.A. in Humanities, History of Art.
Ci vuole un'attenzione incessante per assaporare le intenzioni e le delicatezze di questo linguaggio".
(Frits Lugt)
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Francesco Grisolia is Associate Professor at the University of Rome ‘Tor Vergata’, where he teaches "Early Modern Art" and "Old Master Drawings and Prints" since 2015.
He is Programme Coordinator of the Master of Arts (Corso di Laurea Magistrale) in "Art History in Rome from Late Antiquity to the Present" - http://arthistoryrome.uniroma2.it.
He was granted fellowships by the Fondazione di Studi di Storia dell'arte "Roberto Longhi", Florence, and collaborated with museums such as the Uffizi's Gabinetto Disegni e Stampe, the Istituto Centrale per la Grafica in Rome, the Galleria Sabauda in Turin, the Kunstpalast in Düsseldorf.
His research interests focus on themes and problems in the History of Drawing and the History of Prints and Drawings collecting, ranging from the late Roman Mannerism to the Neapolitan and Central Italian schools between the 16th and the 18th centuries. He studied artists like Maso Finiguerra, Taddeo Zuccari, Giovan Battista Lombardelli, Giovan Battista Beinaschi, Luigi Garzi and Carlo Maratti; art collectors and writers including Sebastiano Resta, Ignazio E. Hugford, Domenico Maria Manni, Giovanni Gaetano Bottari and the archaeologist Rodolfo Lanciani.
Principal Investigator of the Padre Resta Project (https://www.padrerestaproject.eu), his current research projects include the full investigation of the Resta-Marchetti-Somers albums of drawings; a volume on the drawings acquired by the Uffizi in the 18th century and their collections of provenance; insights into the graphic oeuvre of N. Circignani, L.Garzi, G.B. Beinaschi, G. Abatini, N. Ricciolini, and other artists.
-2022-today: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Associate Professor - Modules: "Storia dell'arte moderna ", "Storia della grafica", "Old Master Drawings & Prints". Coordinator of the Master's degree in "Art History in Rome from Late Antiquity to the Present".
- 2019-2022: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Researcher RTDb (Assistant Professor/Lecturer) - Modules: "Storia dell'arte moderna", "Storia della grafica", "Old Master Drawings & Prints".
- 2018: Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di Professore universitario di seconda fascia, settore concorsuale 10/B1 - Storia dell’arte.
- 2017-today: Member of the PhD Program Committee (Collegio dei docenti) of the PhD Course “Studi comparati: lingue, letterature e arti”, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", http://dottoratostudicomparati.uniroma2.it.
- 2015-2018: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Researcher RTDa (Research Fellow) - Modules: "Storia dell'arte moderna", "Storia e tecniche del disegno di età moderna", "Storia della grafica", "Old Master Drawings & Prints". Principal Investigator of the research project: “Collecting, Trade and Language of Drawings in Early Modern Era: from Italy to Europe through the Collector, Connoisseur and Merchant in Rome Sebastiano Resta” (MIUR - SIR Programme 2014 - Scientific Independence of young Researchers), www.padrerestaproject.eu.
- 2012-2015: Università degli Studi della Tuscia, Viterbo, Adjunct Professor - Module "Storia del disegno, della grafica e dell'incisione."
- 2007-2011: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Ph.D., History of Art.
- 2005-2006, 2006-2007: Fondazione di Studi di Storia dell'arte "Roberto Longhi", Firenze, fellowships.
- 2000-2005: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", M.A. in Humanities, History of Art.
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Books by Francesco Grisolia
Originario del Piemonte, Beinaschi (Fossano o Torino, 1634ca. – Napoli 1688) si trasferì presto a Roma, dove lavorò in due fasi della sua carriera, alternate a due più lunghi e produttivi soggiorni a Napoli. Il carattere itinerante del suo vissuto artistico diede luogo agli esiti peculiari di un bagaglio culturale sfaccettato, ben percepibile e riconosciuto dalla critica nei dipinti e altrettanto rivelato dai disegni del piemontese, di notevole qualità ma finora di gran lunga meno studiati e sottostimati.
Beinaschi si dedicò intensamente alla pittura ad affresco e a opere da cavalletto, dando vita a una ricchissima produzione, in parte perduta, per la quale il disegno fu elemento irrinunciabile del processo creativo e di progettazione. Il corpus conservato a Düsseldorf proviene dalla estesa raccolta di disegni operata dal pittore e collezionista tedesco Lambert Krahe (1712-1790), che reperì a Roma migliaia di fogli, spesso attingendo a corposi fondi di bottega e presso gli eredi degli artisti.
Si è proceduto a un esame sistematico e a un ordinamento attributivo e cronologico del ricco nucleo beinaschiano, il tutto attraverso stretti confronti con i dipinti e con i disegni di altre collezioni attribuiti all'artista. La presenza di mani e qualità difformi ha condotto l’autore a isolare più gruppi, distinguendo i fogli autografi di Beinaschi, puntualmente ordinati per cronologia e rapportati alle opere di riferimento, da quelli riconducibili ad artisti della sua bottega o cerchia oppure ascrivibili a tutt’altri autori. Il corpus grafico in tal modo costituito, cui sono stati affiancati fogli conservati altrove, ha consentito di approntare un bilancio e un agile percorso tra i risultati, esposti nelle schede che compongono l’ampio catalogo e nel saggio introduttivo su Beinaschi disegnatore, ricordato a ragione dalle fonti come «disegnatore feracissimo, d’idea grande, vasto d’invenzione, spedito, e risoluto».
Originario del Piemonte, Beinaschi (Fossano o Torino, 1634ca. – Napoli 1688) si trasferì presto a Roma, dove lavorò in due fasi della sua carriera, alternate a due più lunghi e produttivi soggiorni a Napoli. Il carattere itinerante del suo vissuto artistico diede luogo agli esiti peculiari di un bagaglio culturale sfaccettato, ben percepibile e riconosciuto dalla critica nei dipinti e altrettanto rivelato dai disegni del piemontese, di notevole qualità ma finora di gran lunga meno studiati e sottostimati.
Beinaschi si dedicò intensamente alla pittura ad affresco e a opere da cavalletto, dando vita a una ricchissima produzione, in parte perduta, per la quale il disegno fu elemento irrinunciabile del processo creativo e di progettazione. Il corpus conservato a Düsseldorf proviene dalla estesa raccolta di disegni operata dal pittore e collezionista tedesco Lambert Krahe (1712-1790), che reperì a Roma migliaia di fogli, spesso attingendo a corposi fondi di bottega e presso gli eredi degli artisti.
Si è proceduto a un esame sistematico e a un ordinamento attributivo e cronologico del ricco nucleo beinaschiano, il tutto attraverso stretti confronti con i dipinti e con i disegni di altre collezioni attribuiti all'artista. La presenza di mani e qualità difformi ha condotto l’autore a isolare più gruppi, distinguendo i fogli autografi di Beinaschi, puntualmente ordinati per cronologia e rapportati alle opere di riferimento, da quelli riconducibili ad artisti della sua bottega o cerchia oppure ascrivibili a tutt’altri autori. Il corpus grafico in tal modo costituito, cui sono stati affiancati fogli conservati altrove, ha consentito di approntare un bilancio e un agile percorso tra i risultati, esposti nelle schede che compongono l’ampio catalogo e nel saggio introduttivo su Beinaschi disegnatore, ricordato a ragione dalle fonti come «disegnatore feracissimo, d’idea grande, vasto d’invenzione, spedito, e risoluto».
Intelligente e vivace collezionista di disegni e fine connoisseur, padre Sebastiano Resta (Milano, 1635 - Roma, 1714) ha goduto di grande fortuna negli ultimi venti anni. Egli mise insieme una delle più ricche raccolte di disegni del tempo in svariati volumi, molti dei quali oggi sciolti e dispersi, ma di cui restano ancora splendidi esempi: la "Galleria portatile" nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, il "Correggio a Roma" al British Museum di Londra, il "Libro d’arabeschi" nella Biblioteca Comunale di Palermo. Resta inoltre tenne le fila del mercato del disegno a Roma e in Italia nella seconda metà del XVII secolo e nei primi due decenni del XVIII, segnalandosi come consulente di uno tra i maggiori collezionisti europei del tempo: il marchese del Carpio, Viceré di Napoli.
Il fondo di disegni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, notoriamente il più ricco in Italia, a lungo ritenuto indenne da contaminazioni ‘restiane’, conserva invece un intero album di disegni proveniente dalle sue raccolte, confluito nel 1779 e intitolato "Trattenimenti pittorici", purtroppo andato smembrato.
Assemblato a Roma nell’anno 1700 ca., il volume fu offerto prima in vendita al vescovo di Arezzo Matteo Marchetti, principale acquirente di Resta, poi in dono al re di Spagna Filippo V per il tramite di Francesco Tanca, un pittore napoletano di sua fiducia, che nel 1701 lo portò a Madrid. Il tomo rimase in Spagna, dove nel 1745 fu acquistato dal nobile fiorentino Giovanni Filippo Michelozzi, (+1777), a sua volta collezionista di disegni e stampe residente a Madrid, impegnato in attività commerciali, che lo portò a Firenze dopo averlo riordinato, rispettando l’ordine originario dei disegni e copiando le iscrizioni di padre Resta.
Alla morte del padre, gli eredi Michelozzi decisero di alienarne l’ingente collezione di grafica, che ammontava ad oltre 27.000 pezzi tra stampe e disegni. L’acquirente fu la Real Galleria fiorentina nel 1779 tramite l’intervento del direttore Giuseppe Pelli Bencivenni, noto studioso d’arte e funzionario con grande sensibilità per la tutela del patrimonio. Composto da 121 pagine per un totale di 135 disegni, il volume venne sciolto nel corso dell’Ottocento, non prima però che Pelli ne avesse fatto una dettagliata descrizione in un inventario di disegni, oggi indispensabile documento, insieme ad altri elementi e fonti antiche, per l’identificazione dei fogli.
Il volume qui ricomposto nella sequenza originaria, con saggio introduttivo e analisi di ciascun disegno, consente di aggiungere un ulteriore e importante tassello alla raccolta di grafica e alle attività di padre Resta. Nel volume "Trattenimenti pittorici" il collezionista aveva tentato di ripercorrere attraverso il disegno l’evoluzione della storia dell’arte italiana, dal '400 ai suoi giorni, da Donatello fino a Carlo Maratti, dando particolare rilievo alla scuola lombarda, a quella emiliana e alla veneta, oltre che ai disegni di artisti tardo-manieristi, àmbiti e periodi poco apprezzati ai suoi tempi, dimostrando un’apertura assai poco convenzionale, una libertà di pensiero, istanze e interessi storiografici che lo riscattano dai giudizi negativi troppo a lungo espressi dalla critica sul suo conto.
Le vivaci e fitte postille di Resta, milanese di origine ma lungamente attivo a Roma nella congregazione dei padri dell’Oratorio della Chiesa Nuova, sono una miniera di indicazioni sulla storia della pittura italiana dal tardo Cinquecento al Seicento e contengono innumerevoli notizie sulla circolazione di disegni di maestri antichi e contemporanei. La comprensione di queste sue note di lettura è agevolata dall’apparato di commento e dai tre saggi dei curatori.
Edited volumes by Francesco Grisolia
Nacque a Roma, dove visse e operò per quasi tutta la sua vita, formandosi giovanissimo presso Vincent Adriaenssen detto il Manciola e completando la propria educazione nelle botteghe di Salomon Backereel e di Andrea Sacchi. Fu membro e principe dell’Accademia di San Luca e reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon.
La sua produzione, debitrice della lezione sacchiana e orientata a un classicismo emiliano e marattesco con evidenti suggestioni poussiniane, è documentata nella capitale pontificia a partire dagli anni Sessanta-Settanta del Seicento con la realizzazione delle prime opere di destinazione pubblica e privata. Si tratta di imprese che consolidarono la sua fama di impaginatore di pale d’altare e di decoratore a fresco, assicurandogli incarichi anche fuori Roma, tra cui le prestigiose commissioni napoletane degli ultimi anni del XVII secolo.
In oltre ottant’anni di vita e di attività artistica, Garzi, come emerge dai contributi qui raccolti, si rivela un pittore dalle non comuni capacità ricettive, raffinato esponente della cultura figurativa del Barocco romano e intelligente anticipatore delle istanze del Rococò.
Journal Articles & Book Chapters by Francesco Grisolia
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https://www.centrodi.it/news.asp?idn=2202
Il testo introduce alla figura di padre Sebastiano Resta, mirando a dotare il lettore del presente fascicolo di una bussola per orientarsi sul piano storico-critico e su quello bibliografico. L’originalità di Resta collezionista e conoscitore trova infatti pieno riscontro nella sua attività di critico e scrittore d’arte, per la quale fu costante il dialogo tra opere e testo, tra le numerose immagini dell’arte e le molte parole a essa congiunte. La selezione qui vagliata di tali termini, desunti dalle postille dell’oratoriano alle fonti della storia dell’arte, dal suo epistolario e dai suoi commenti ai disegni raccolti, costituisce un primo, specifico affondo sulla prosa del collezionista, mettendone in luce il ruolo nella storiografia artistica dell’epoca.
The figure of Father Sebastiano Resta is introduced here, aiming to provide the reader of the present issue with a compass to orient himself on both the historical-critical and bibliographic levels. Resta’s originality as a collector and a connoisseur is fully reflected in his activity as an art critic and writer, for which the dialogue between the numerous images of art and the many words associated with it was constant. The selection of these terms, examined here by several scholars, drawn from the oratorian’s marginal notes to the sources of art history, from his correspondence and from his comments over the collected drawings, constitutes a first, specific insight into the collector’s prose, highlighting his role in the art historiography of his time.
Il contributo riflette su continuità e risvolti del caravaggismo attraverso il filtro del disegno e nello specifico dei fogli di Giovan Battista Beinaschi. Originario del Piemonte e in stretto contatto con la temperie figurativa dell’Italia settentrionale, Beinaschi si trasferì presto a Roma, dove lavorò in due fasi della sua carriera, alternate a due cruciali e produttivi soggiorni a Napoli. Il carattere itinerante del suo percorso artistico, significativamente affine a quello di pittori quali il Caravaggio e Mattia Preti, diede luogo a esiti figurativi peculiari, esemplati da molti suoi studi, tutti di notevole qualità.
Sono qui selezionati, presi in esame e segnalati disegni, in parte ancora inediti o poco noti, di Beinaschi e della sua bottega, che si caratterizzano per gli accesi contrasti chiaroscurali, per la pittorica espressività dei valori luministici e in qualche caso per il collegamento con opere di matrice caravaggesca. Fondamentale è il confronto con la grafica di artisti schiettamente caravaggeschi e di alcuni che si espressero nel solco del naturalismo avviato dal pittore lombardo.
[ITA] Il contributo prende in esame il rapporto intessuto da padre Sebastiano Resta (Milano, 1635 -Roma, 1714) con la figura di Leonardo da Vinci, avvalendosi del cospicuo materiale restiano fino ad oggi raccolto sull’argomento: le sue postille alla letteratura artistica, Vasari su tutti; i commenti ai disegni inseriti in album, in gran parte individuati; l’epistolario. Emerge il ruolo di primissimo piano svolto dal collezionista oratoriano, forte anche di numerosi ed eterogenei contatti, nella ricezione, rivalutazione e fortuna di Leonardo e della sua scuola tra la seconda metà del Seicento e l’inizio del Settecento, sia sul piano critico e storiografico sia sul fronte del collezionismo e della connoisseurship.
[ENG] The paper examines the relationship woven by Father Sebastiano Resta (Milan, 1635 - Rome, 1714) with the figure of Leonardo da Vinci, making use of the copious Resta’s material collected up to now on the subject: his marginal notes to the sources of the art historiography, Vasari above all; his comments on the drawings included in albums, mostly identified; his correspondence. It emerges the leading role played by the oratorian collector, also thanks to his numerous and heterogeneous contacts, in the reception, re-evaluation and fortune of Leonardo and his school between the second half of the 17th century and the beginning of the 18th century, on a critical and historiographic level as well as on the front of collecting and connoisseurship.
Sono qui presentati i risultati di una ricerca avviata da oltre un decennio, incentrata su un "libretto in quarto di disegni" anticamente attribuito ad Antonio Pollaiolo, acquisito dagli Uffizi in età lorenese insieme alla collezione di Ignazio Enrico Hugford (1779) e del quale è documentata la scomparsa già nel 1793. Si affrontano le vicende storiche e collezionistiche dell'album, l’individuazione dei disegni di cui era composto, oggi riferiti a Maso Finiguerra o cerchia, una sua ricostruzione codicologica e la ricomposizione di alcuni fogli smembrati. Attraverso un inventario settecentesco e l'analisi dei meno battuti nuclei collezionistici di disegni finiguerreschi è stato possibile giungere a conferme e novità.
Il saggio affronta un viaggio nell’arte e nel linguaggio del pittore Luigi Garzi (Roma, 1638-1721) attraverso i suoi disegni. In un percorso cronologico confinato entro gli anni Ottanta del Seicento sono considerati sia fogli già noti e indubbiamente autografi sia esemplari con antica assegnazione al pittore, in parte inediti o mai oggetto di approfondimenti, fino a includere nuove proposte attributive.
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Su padre Sebastiano Resta e Leonardo da Vinci si veda anche: https://www.academia.edu/49350830/_Vero_lume_il_Leonardo_e_i_Leonardo_di_padre_Resta